Victor è un sicario tanto spietato quanto intelligente e furbo. Di lui non sappiamo moltissimo, come se il personaggio volesse nascondersi perfino agli occhi attenti dei lettori, impegnati a scovare le sue tracce perfino tra le righe. Del resto questo killer è, in realtà, un uomo costantemente braccato dai suoi nemici.
La lunga scia di morte e vendetta che si porta dietro, però, non lo spaventa; Victor è abituato a guardarsi le spalle, a fuggire e sa mimetizzarsi alla perfezione in qualunque luogo, grazie ad anni di duro addestramento.
Lavora per la CIA, benché il rapporto con l’agenzia d’intelligence sia tutt’altro che lineare e avvenga attraverso diversi referenti e intermediari.
E’ un uomo forte, duro, determinato, che non conosce rassegnazione né sconfitta e non si ferma finché non ha portato a termine gli incarichi che gli sono stati assegnati.
Nel romanzo “Il giorno più buio” di Tom Wood (Fanucci Editore), il quinto della serie che vede lo protagonista, Victor deve uccidere un principe saudita, al-Waleed, un vizioso e scellerato finanziatore del terrorismo islamico.
L’operazione deve essere compiuta senza far ricadere la colpa sulla CIA; benché il principe sia, ormai, un personaggio scomodo per la sua stessa famiglia, è necessario evitare che vengano alla luce ingerenze americane nella questione.