domenica 3 marzo 2013

La Traviata

 Ah, della traviata sorridi al desio; 
A lei, deh, perdona; tu accoglila, o Dio,
 Or tutto fini’. 
“Addio, del passato”, Violetta (La Traviata)

Manifesto della prima de La Traviata
La lirica è un patrimonio italiano e del mondo intero. Il bel canto parla la nostra lingua ed esprime passioni e sentimenti universali che, oggi più che mai, andrebbero riscoperti. L’Italia in particolar modo è indissolubilmente legata all’Opera non solo per una questione di origini, ma anche per ragioni storiche ed artistiche. 

Un blog come “Divine Ribelli” non poteva non dedicare uno spazio a questo genere musicale che è “difficile” solo in apparenza, ad un primo ascolto. L’Opera, infatti, è piena di eroine forti e deboli allo stesso tempo, che amano e soffrono con una drammaticità che, in una certa misura, ci appartiene. 

Personaggi indimenticabili, da Violetta a Tosca, da Turandot ad Adriana Lecouvreur. Donne che soffrono ed arrivano persino a sacrificare la vita per amore. Come dimenticare, poi, le bravissime ed affascinanti cantanti che hanno dato voce, corpo ed anima a quelle eroine, dall’indimenticabile Maria Callas alla sua degna rivale Renata Tebaldi. 

La prima opera di cui parliamo oggi è La Traviata di Giuseppe Verdi e la scelta non è affatto casuale; il prossimo 6 marzo, infatti, saranno passati esattamente 160 anni dalla sua prima rappresentazione, che avvenne al Teatro La Fenice di Venezia nel 1853. 

Prima pagina dello spartito "Addio, del passato", canto e pianoforte
L’autore de La Traviata, Giuseppe Verdi (1813-1901), non ha certo bisogno di presentazioni. Il libretto, invece, è del celebre scrittore e librettista Francesco Maria Piave (1810-1876), che collaborò altre volte con lo stesso Verdi. Piave, inoltre, lavorò anche per il Teatro alla Scala e divenne direttore degli spettacoli del Teatro La Fenice. 

La Traviata, opera in tre atti, si ispira ad un romanzo di Alexandre Dumas figlio, “La Signora delle Camelie”, che fece scandalo per i temi affrontati e per lo stile molto diretto dell’autore. A Verdi non andò meglio: la prima, il 6 marzo 1953 fu un fiasco clamoroso. 

Alcuni imputarono l’insuccesso proprio alle tematiche scabrose, che ritennero non adatte al luogo e al tipo di musica. Il pubblico, a quanto pare, non perdonò neppure l’ambientazione contemporanea, che lo costrinse a guardare in faccia una realtà irritante e di solito tenuta ben nascosta. 

Per altri, invece, la colpa fu anche degli interpreti, che non riuscirono a cogliere e a far proprie in modo adeguato le passioni forti e la drammaticità della storia. 

Per la parte di Violetta venne scelto il soprano Fanny Salvini Donatelli (1815-1891), che il pubblicò giudicò fuori parte, criticandola durante l’esibizione non per le ottime doti vocali, ma a causa di un fisico piuttosto prorompente e non adatto al ruolo di una donna devastata dalla tisi.

Maria Callas nel ruolo di Violetta
Dovette passare un anno perché il pubblico fosse “pronto” a vedere ed ascoltare La Traviata, di nuovo a Venezia, ma con nuovi interpreti ed una ambientazione non più contemporanea ma settecentesca.

La Traviata fa parte della “trilogia popolare” insieme al Rigoletto (1851) e al Trovatore (1853).

Queste tre opere hanno in comune personaggi rifiutati dalla società, destinati a non integrarsi mai nella vita degli uomini e delle donne “perbene” e ai quali mai verrà concesso un riscatto umano. 

Protagonista de La Traviata, ambientata nella Parigi di metà Ottocento, è Violetta Valery, una bellissima e famosa cortigiana malata che vive nel lusso concessole dai suoi amanti e cerca di dimenticare la malattia e la mancanza d’amore tra feste e divertimenti. 

Proprio ad un ricevimento conosce Alfredo Germont. Tra i due nasce un sentimento assoluto, osteggiato dal padre di Alfredo, dalla società ipocrita che giudica scandalosa una tale unione e dalla malattia di Violetta, che la consuma di giorno in giorno.

Il simbolo della brevità e della caducità dell’esistenza, la camelia, è un particolare fondamentale della storia, che rimase nel passaggio dal libro all’opera. 

La storia di Marguerite Gautier/Violetta, (Marguerite Gautier nel libro di Dumas), ebbe un successo enorme ed è forse una delle opere più rappresentate a teatro

Molte interpreti si misurarono con questo personaggio, come Maria Callas ed Eleonora Duse

Ebbe anche un certo numero di trasposizioni cinematografiche più o meno fedeli, da quella di Cukor nel 1936, con Greta Garbo, fino a quella di Zeffirelli del 1983 e a “variazioni sul tema” come Moulin Rouge (2001) conNicole Kidman e Pretty Woman (1990). 

Questo è il primo post dedicato a La Traviata. Ne seguiranno altri per approfondire le origini dell’opera, l’autore, gli interpreti e la storia.

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