mercoledì 12 luglio 2017

Anteprima. "L'Ultima estate di Diana"

In questi giorni sto leggendo il libro di Antonio Caprarica, "L'ultima estate di Diana" (Sperling & Kupfer) e voglio presentarvelo non solo perché è un ottimo saggio, ma anche perché ritengo non ci sia un modo migliore per iniziare, su questo blog, un nuovo ciclo di articoli dedicato alle dinastie reali nel mondo.

Caprarica è un giornalista e scrittore di successo e di grande maestria. È riuscito a scrivere un libro di fatti sulla principessa del Galles, tralasciando pettegolezzi triti e ritriti e oscure teorie di complotto, destreggiandosi tra copertine patinate e la vera anima di questa donna che visse una vita privilegiata e sfortunata al tempo stesso.

Su Lady Diana, del resto, si è detto e scritto di tutto, una bibliografia sterminata e non sempre accurata e imparziale. Per capire davvero l'impatto di questa donna sui media (da lei amati e odiati, di cui si serviva e dai quali era sfruttata) e sulla storia della Gran Bretagna, la sua innata capacità di comunicare e la sua sofferenza di moglie e persona costantemente sotto i riflettori, c'era bisogno di una vera e propria indagine storica.

Antonio Caprarica l'ha compiuta e il risultato è un libro scorrevole, "autentico", capace di scavare tra i pregi e i difetti di un'icona del Novecento.


Il libro

Titolo: L'ultima estate di Diana

Autore: Antonio Caprarica

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Pagine: 219

Prezzo: cartaceo 16,50; ebook 9,99

Anno di Pubblicazione: 2017










Sinossi

Il 28 agosto 1996, giorno in cui il divorzio reale venne ufficializzato, aveva segnato per Diana l'inizio di una nuova vita. La «principessa triste», schiacciata dal peso della monarchia, che meno di un anno prima aveva confessato pubblicamente la sua fragilità e rivelato i tradimenti del marito, si era trasformata in una persona radiosa, più consapevole, genuinamente interessata alle sorti dei più deboli, decisa a difendere il rapporto con i figli e il suo diritto alla felicità. Un simbolo di bellezza e sensibilità, che oscurava l'immagine della Corona inglese; il personaggio più appetibile per quei fotografi e reporter che avranno un ruolo non secondario nella sua drammatica fine. Il racconto di Antonio Caprarica prende le mosse da qui, con l'intento di restituire Diana alla sua storia: quella autentica, privata, che la frenesia dei media ha sepolto sotto improbabili rivelazioni, teorie complottistiche e gossip. Il rapporto con il medico pakistano Hasnat Khan - l'unico uomo che non tradì i segreti e le confidenze della principessa, le campagne umanitarie, le ultime vacanze con i figli, l'incontro con Dodi al-Fayed: i pochi mesi che precedono lo schianto sotto il tunnel dell'Alma, a Parigi, ricostruiti in una narrazione dal ritmo e dalle immagini cinematografiche, mostrano una donna sempre in bilico fra ingenuità e astuzia, generosità e attaccamento ai privilegi. Una donna inquieta ma piena di vita, che con le sue scelte ha lasciato un segno evidente nella storia di una nazione e, a vent'anni dalla scomparsa, continua a esercitare il fascino e la suggestione dei miti. (Sinossi tratta dal sito della casa editrice "Sperling & Kupfer").


L'Autore

Antonio Caprarica (Lecce, 1951): ha accumulato la sua vasta esperienza internazionale in trent'anni di reportage televisivi dall'estero: per la Rai è stato prima inviato di guerra in Afghanistan e Iraq, poi corrispondente da Gerusalemme, Il Cairo, Mosca, Parigi e Londra. Ha lavorato anche nella carta stampata, come commentatore politico dell'Unità e di Epoca e condirettore di Paese Sera, e in radio, come direttore dei Giornali radio Rai e RadioUno. Per la sua attività ha ricevuto i più prestigiosi premi di giornalismo. È autore di romanzi, racconti di viaggio e saggi. Tra i suoi titoli di maggior successo, tutti pubblicati da Sperling & Kupfer, La ragazza dei passi perduti, Dio ci salvi dagli inglesi ¿o no?!, Com' è dolce Parigi¿ o no?!, C'era una volta in Italia, Ci vorrebbe una Thatcher, Intramontabile Elisabetta.(Biografia tratta dal sito della casa editrice "Sperling & Kupfer").


Per saperne di più

La pagina dedicata al libro sul sito della casa editrice "Sperling & Kupfer".

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