Alcune settimane fa vi ho presentato un romanzo, “Tregua nell’Ambra”, dell’autrice Ilaria Goffredo. Con molto piacere oggi torno a parlarne in modo più approfondito. Per prima cosa voglio ricordare che quest’opera è arrivata tra i finalisti al concorso “Ilmioesordio 2012” ed è disponibile gratuitamente in formato ebook sul blog di Ilaria.
Lo dico subito: “Tregua nell’Ambra” mi ha affascinato. Non temete, vi lascerò scoprire da soli il romanzo e non mi farò prendere la mano a raccontarvelo tutto (devo resistere).
A tratti mi è parso di avvertire l’eco di un altro libro a cui tengo molto “La Bicicletta Blu” di Regine Deforges e questo ha contribuito a rendermi “Tregua nell’Ambra” ancora più caro. Una sensazione che mi ha colpito più volte durante la lettura, benché i due romanzi siano diversi dal punto di vista stilistico e narrativo.
Ho amato i personaggi e le loro caratterizzazioni forti ma mai caricaturali o eccessive. La protagonista, Elisa, è una ragazza decisa e fragile allo stesso tempo, che racchiude in sé tutte le sfumature caratteriali proprie della gioventù.
Vive in una condizione difficile ed assurda, quella della guerra e ne è segnata nell’animo ma, nonostante questo, non lascia che un trauma tanto grande la cambi in modo totale ed irrimediabile.
Tutti i personaggi di “Tregua nell’Ambra” sono ben costruiti, ma nella protagonista c’è qualcosa in più, forse la “scintilla vitale” che le ha donato la sua “madre letteraria” o magari, qui mi spingo più in là tentando una interpretazione che solo Ilaria potrà confermare o smentire, mi sono trovata di fronte ad un felice caso di immedesimazione tra scrittrice e personaggio.
Ciò che ho apprezzato molto in Elisa è la capacità di resistere, sopravvivere e credere che “domani sia un altro giorno”. La disperazione diventa, paradossalmente, una spinta ad andare avanti, a sperare nonostante tutto. E’ quasi una forza che invece di fiaccare il corpo e l’anima, li tempra, ulteriore prova del fatto che l’essere umano, uomo o donna che sia, ha bisogno di credere nel futuro, soprattutto quando la vita non riserva altro che amarezze.
Dal punto di vista storico il romanzo ricostruisce benissimo un’epoca cosi vicina a noi che, ci tengo sempre a dirlo, non dobbiamo dimenticare mai. Anche in questo caso l’autrice ha saputo calarsi completamente in anni bui, da cui abbiamo imparato a costo di grandi sofferenze, proprio come Elisa.
Il romanzo inizia proprio con il discorso di Mussolini del 10 giugno 1940. L’inizio della fine e dell’orrore.
E’ la stessa protagonista a narrarci quei giorni che davvero sconvolsero il mondo e la sua vita di adolescente costretta a diventare una donna prima del tempo.
Un’altra caratteristica di “Tregua nell’Ambra” è l’amore per la terra, in questo caso la Puglia, che accomuna Elisa ed Ilaria Goffredo. Un sentimento intenso che scavalca i confini regionali per abbracciare tutta l’Italia.
Lo stile dell’autrice è coinvolgente, emozionante, pieno di passione e nel tempo, evolvendo ancora di più, come è giusto e normale che sia, ci riserverà altre sorprese.
“Tregua nell’Ambra” è figlio dell’amore per la scrittura, la letteratura e la Storia.
Vi consiglio di leggerlo, ve ne innamorerete e vi lascerete coinvolgere dai personaggi e dai temi universali che vi si ritrovano, come l’amore, la vita, la morte, la guerra, l’abbandono e l’attesa.
Questa è la storia del ricordo, del cambiamento, della vita che va avanti e con una mano prende, ma con l’altra dà.
Un ultimo messaggio per Ilaria Goffredo: continua cosi e non mollare mai, perché ci hai regalato un romanzo vero, parlandoci con coraggio di vicende che troppi hanno vissuto sulla loro pelle. Hai saputo analizzare la figura femminile di quegli anni rendendone tutte le sfumature, senza forzare mai le descrizioni o le situazioni. Sono davvero contenta di aver avuto l’opportunità di leggere “Tregua nell’Ambra”.
Il Libro
Titolo: Tregua nell’Ambra
Autore: Ilaria Goffredo
Pagine: 365
Prezzo: gratuito
Data di uscita: primo marzo 2013
Genere: storico
Trama
Martina Franca, Puglia, gennaio 1943.
L’Italia è entrata in guerra da tre anni e la vita della popolazione peggiora di giorno in giorno. Gli stenti gravano anche sull’esistenza della giovane Elisa, una diciottenne piegata dal terrore del fascismo e dei bombardamenti alleati, dalla fame. Un giorno Elisa conosce Alec, il figlio di una vicina di casa, un uomo misterioso e dallo strano accento; incute in lei un’adorazione che talvolta si tramuta in timore.
In un romanzo che ha il sapore di sole e calce, terra e pane nero, la vita rincorre e sfida gli orrori della dittatura e dei campi di concentramento, spera nelle attività antifasciste e incassa le perdite.
Il coraggio di una ragazza che diventa donna. La tenacia di un amore in bilico sull’abisso. Il ritratto di un’Italia che non c’è più. La coscienza di ciò che siamo stati nel flusso della grande Storia.
La Critica
“Capacità di narrare di buon livello e storia decisamente bella. Leggo tanti libri, questo uno dei migliori”.
Toni D’Angelo, regista
“Questo libro spesso prende le sembianze di un abbraccio avvolgente per poi mutarsi in un pugno nello stomaco. Bellissimo”.
Luca Mastinu, scrittore e compositore
“Un’opera degna del realismo degli anni ’50 che sta assai bene insieme ai testi di Primo Levi, di Pavese e di quanti si sono distinti per merito nel raccontare gli orrori della seconda guerra mondiale”.
Giovanna Albi, docente e scrittrice
“Polvere che viene tolta da una serie di fotografie in bianco e nero. Il ricordo che campa nell’aria rarefatta di un’Italia persa e ancora incredula su quanto le sta capitando”.
Enzo D’Andrea, scrittore
L’Autrice
Ilaria Goffredo è nata nel 1987 e vive in Puglia. Ha viaggiato in tutta Europa lavorando nel settore turistico. Nel 2005 ha lavorato come volontaria in una scuola professionale di Malindi, in Kenya. Ad ottobre 2010 si è laureata in scienze della formazione. Ha vinto diversi premi letterari per racconti e diari di viaggio. È stata giurato ufficiale nel concorso “Casa Sanremo Writers Edizione 2013”. Cura una rubrica di recensioni letterarie sul blog di Itodei.
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