Autore: Alexia Bianchini
Casa editrice: La Mela Avvelenata
Pagine: 28
Prezzo: €0.99
Formato: Epub, Mobi
Data di Pubblicazione: 4 giugno 2013
Trama
Fiamma, mascherata da uomo per poter lavorare come cerusico, viene morsa da un lupo mannaro in una notte senza stelle. Non accetta la sua nuova natura e seda il suo lato oscuro grazie a un unguento magico. Affiancata da uno schiavo, ignaro della sua vera natura e del fatto che sia una donna, dovrà recarsi dalla strega per prendere una nuova dose di balsamo medicamentoso, ma si ritroverà ad affrontare un branco.
L’autrice
Alexia Bianchini ha pubblicato per Ciesse edizioni Minon, con Fiorella Rigoni e Io vedo dentro Te, romanzo sci-fi. Nel 2012 è stata pubblicata l’antologia D-Doomsday, curata al fianco di Claudio Cordella. AlterEgo, raccolta di racconti cyberpunk, è edita da Edizioni Diversa Sintonia.
I racconti Ali lacerate e La sposa putrescente, Il popolo perduto e Little Sallinghtown sono pubblicati nelle antologie di Del Miglio editore.
Con le Edizioni Scudo sono disponibili
diversi racconti nei loro progetti antologici. Con GDS Edizioni ha pubblicato l’antologia SYMPOSIUM, di cui è curatore. Sono disponibili in e-book le novelle Sibilla, visioni di morte e Il cerusico, due racconti horror. E stata selezionata per il concorso Terre di Confine con il racconto Invalicabile, nel concorso steampunk per Scrittevolmente.com e con un racconto horror per Asylum 100. Il racconto Amici di sangue è stato pubblicato sulla rivista Dark. Con EDS, per le SCRITTURE ALIENE sono usciti diversi racconti di fantascienza. È presente anche nell’antologia Creatori di Universi, della stessa CE, con il racconto Le streghe del Prisma. Curatore di collana per Ciesse Edizioni. È direttore del webmagazine Fantasy Planet, fa parte della squadra che compone ST-Books, nuovo marchio editoriale della GDS nato dal sito di Scrittevolmente.com Con La mela avvelenata ha pubblicato Stuck Off!
diversi racconti nei loro progetti antologici. Con GDS Edizioni ha pubblicato l’antologia SYMPOSIUM, di cui è curatore. Sono disponibili in e-book le novelle Sibilla, visioni di morte e Il cerusico, due racconti horror. E stata selezionata per il concorso Terre di Confine con il racconto Invalicabile, nel concorso steampunk per Scrittevolmente.com e con un racconto horror per Asylum 100. Il racconto Amici di sangue è stato pubblicato sulla rivista Dark. Con EDS, per le SCRITTURE ALIENE sono usciti diversi racconti di fantascienza. È presente anche nell’antologia Creatori di Universi, della stessa CE, con il racconto Le streghe del Prisma. Curatore di collana per Ciesse Edizioni. È direttore del webmagazine Fantasy Planet, fa parte della squadra che compone ST-Books, nuovo marchio editoriale della GDS nato dal sito di Scrittevolmente.com Con La mela avvelenata ha pubblicato Stuck Off!
Per saperne di più
Il sito di Alexia Bianchini
La scheda del racconto sul sito della casa editrice "La Mela Avvelenata".
Recensione
La storia di Fiamma, costretta a travestirsi per esercitare la professione di chirurgo, tramandatale dal padre come eredità non solo professionale, ma anche esistenziale, non è solo il nucleo su cui si basa questo interessantissimo racconto horror dalle venature magiche, ma qualcosa di più.
La protagonista ha appreso l’arte medica fin dalla più tenera età e, una volta persi i genitori in modo drammatico, sono proprio le sue capacità a permetterle di sopravvivere. Sono una parte della sua vocazione e della sua natura.
Dico una parte, perché l’altra è ben più oscura e terrificante. Fiamma, infatti, è stata morsa da un lupo mannaro e la sua vita è, ormai, in bilico tra la ragione umana e l’istinto animale. E’ una donna, sola al mondo, un cerusico e un lupo; per nascondere la sua indole bestiale ha bisogno di una pozione in grado di smorzarne gli effetti. Per celare il fatto di essere una donna, ha bisogno di una maschera.
L’unguento e il travestimento sono gli elementi che le permettono di camuffarsi e, quindi, di sopravvivere in un mondo che non potrebbe mai accettare una donna chirurgo e sarebbe atterrito da un essere umano per metà animale.
L’epoca in cui vive Fiamma non accetta alcun tipo di diversità e teme le donne e il potere insito nel loro corpo capace di generare vita, proteggere, allevare e curare. E’ l’epoca della caccia alle streghe e della feroce superstizione che fa ammutolire la ragione e prevaricare la violenza sorda e cieca.
La protagonista è molto ben caratterizzata; non è un’eroina, ha fragilità che tenta di nascondere, incertezze che non sa colmare e un sentimento a cui non può opporsi. Marcus, il giovane e intraprendente aiutante del cerusico, non sa che sotto le vesti maschili che conosce così bene da non farci neanche più caso, si cela, in realtà, una giovane bellissima e perdutamente innamorata di lui.
Marcus potrebbe accettare le sue bugie? Comprenderebbe le ragioni che hanno spinto Fiamma a confondersi in una sorta di gioco di specchi in cui il suo riflesso è sempre lì, davanti agli occhi del ragazzo, eppure inafferrabile, mortificato da panni maschili oltre i quali l’occhio non sa guardare?
“Il Cerusico” è un racconto horror sulla diversità, sulla menzogna, ma anche sull’incapacità umana di guardare oltre le apparenze, di capire dove si nasconda (il verbo è azzeccato) la vera immagine dell’uomo e della donna, sotto le sembianze di lupo, di chirurgo o di strega. Il mondo descritto nel racconto è scisso tra la parte maschile, dominante, rappresentata dai lupi mannari, emblema della forza e del predominio degli uomini, con gli attributi della guerra, del sangue e della violenza e quella femminile di cui è simbolo la stupenda Fiamma.
Qui, però, dobbiamo fermarci: Fiamma non è solo una donna, ma anche un lupo. La sua stessa identità è scissa e raccoglie sia la natura maschile che quella femminile. Quasi la protagonista fosse una raffigurazione che possiede attributi di donna come la bellezza, la sinuosità delle forme, la delicatezza, uniti a quelli di uomo, cioè il comando, la ragione, l’inclinazione alla lotta e al potere, la scienza. Il motivo di questa scissione che, però, si combina bene nel suo personaggio trovando, infine, un equilibrio particolare, è molto semplice: Fiamma ha osato valicare il confine tra il mondo degli uomini e quello delle donne, attraverso la medicina, ormai in mani maschili.
Attenzione: la scissione e gli attributi di cui vi parlo, vanno letti nel contesto del racconto e dell’epoca in cui è ambientato e, quindi, della mentalità di quel particolare momento storico. Oggi le cose, per fortuna, sono notevolmente cambiate, anche se tanta strada resta da fare, ma le donne sono coraggiose e spero di non dover puntualizzare il fatto che una donna può essere bella, avere una famiglia e una carriera e una buona attitudine al comando, che merita tutto e può fare qualunque cosa voglia.
Un’ultima considerazione sul racconto: l’attualità. Non è strano, infatti, che un’opera horror parli della realtà di oggi, che la spieghi o la critichi. Eppure c’è ancora chi pensa che storie di questo tipo nascano e muoiano nell’arco delle pagine in cui sono narrate. Niente di più sbagliato.
“Il Cerusico”, infatti, descrive la diversità, che spesso, ancora ai nostri giorni, non è né capita né accettata, il percorso esistenziale di una donna che vuole esprimere se stessa in base a ciò che sa fare meglio e che ha appreso con amore (Vi dice niente? Qui ci ricolleghiamo al discorso fatto qualche riga più sopra).
Ma questa è anche una storia sulla finzione, sulle maschere che, ci piaccia o no, almeno una volta nella vita tutti indossiamo, magari anche solo per proteggerci o per far piacere a un’amica a cui teniamo tanto e che mai vorremmo ferire.
“Il Cerusico” è un racconto sulle diverse sfumature della libertà che, forse, ancora dobbiamo conquistare nella sua interezza.
Lo stile di Alexia Bianchini è trascinante, i personaggi sembrano vivi e, alla fine, dispiace di dover lasciar andare Fiamma, Marcus, i lupi e tutti coloro che popolano un mondo fantastico, ma assolutamente ancorato alla realtà.
Ve lo consiglio, leggetelo. Non ve ne pentirete assolutamente.
La protagonista ha appreso l’arte medica fin dalla più tenera età e, una volta persi i genitori in modo drammatico, sono proprio le sue capacità a permetterle di sopravvivere. Sono una parte della sua vocazione e della sua natura.
Dico una parte, perché l’altra è ben più oscura e terrificante. Fiamma, infatti, è stata morsa da un lupo mannaro e la sua vita è, ormai, in bilico tra la ragione umana e l’istinto animale. E’ una donna, sola al mondo, un cerusico e un lupo; per nascondere la sua indole bestiale ha bisogno di una pozione in grado di smorzarne gli effetti. Per celare il fatto di essere una donna, ha bisogno di una maschera.
L’unguento e il travestimento sono gli elementi che le permettono di camuffarsi e, quindi, di sopravvivere in un mondo che non potrebbe mai accettare una donna chirurgo e sarebbe atterrito da un essere umano per metà animale.
L’epoca in cui vive Fiamma non accetta alcun tipo di diversità e teme le donne e il potere insito nel loro corpo capace di generare vita, proteggere, allevare e curare. E’ l’epoca della caccia alle streghe e della feroce superstizione che fa ammutolire la ragione e prevaricare la violenza sorda e cieca.
La protagonista è molto ben caratterizzata; non è un’eroina, ha fragilità che tenta di nascondere, incertezze che non sa colmare e un sentimento a cui non può opporsi. Marcus, il giovane e intraprendente aiutante del cerusico, non sa che sotto le vesti maschili che conosce così bene da non farci neanche più caso, si cela, in realtà, una giovane bellissima e perdutamente innamorata di lui.
Marcus potrebbe accettare le sue bugie? Comprenderebbe le ragioni che hanno spinto Fiamma a confondersi in una sorta di gioco di specchi in cui il suo riflesso è sempre lì, davanti agli occhi del ragazzo, eppure inafferrabile, mortificato da panni maschili oltre i quali l’occhio non sa guardare?
“Il Cerusico” è un racconto horror sulla diversità, sulla menzogna, ma anche sull’incapacità umana di guardare oltre le apparenze, di capire dove si nasconda (il verbo è azzeccato) la vera immagine dell’uomo e della donna, sotto le sembianze di lupo, di chirurgo o di strega. Il mondo descritto nel racconto è scisso tra la parte maschile, dominante, rappresentata dai lupi mannari, emblema della forza e del predominio degli uomini, con gli attributi della guerra, del sangue e della violenza e quella femminile di cui è simbolo la stupenda Fiamma.
Qui, però, dobbiamo fermarci: Fiamma non è solo una donna, ma anche un lupo. La sua stessa identità è scissa e raccoglie sia la natura maschile che quella femminile. Quasi la protagonista fosse una raffigurazione che possiede attributi di donna come la bellezza, la sinuosità delle forme, la delicatezza, uniti a quelli di uomo, cioè il comando, la ragione, l’inclinazione alla lotta e al potere, la scienza. Il motivo di questa scissione che, però, si combina bene nel suo personaggio trovando, infine, un equilibrio particolare, è molto semplice: Fiamma ha osato valicare il confine tra il mondo degli uomini e quello delle donne, attraverso la medicina, ormai in mani maschili.
Attenzione: la scissione e gli attributi di cui vi parlo, vanno letti nel contesto del racconto e dell’epoca in cui è ambientato e, quindi, della mentalità di quel particolare momento storico. Oggi le cose, per fortuna, sono notevolmente cambiate, anche se tanta strada resta da fare, ma le donne sono coraggiose e spero di non dover puntualizzare il fatto che una donna può essere bella, avere una famiglia e una carriera e una buona attitudine al comando, che merita tutto e può fare qualunque cosa voglia.
Un’ultima considerazione sul racconto: l’attualità. Non è strano, infatti, che un’opera horror parli della realtà di oggi, che la spieghi o la critichi. Eppure c’è ancora chi pensa che storie di questo tipo nascano e muoiano nell’arco delle pagine in cui sono narrate. Niente di più sbagliato.
“Il Cerusico”, infatti, descrive la diversità, che spesso, ancora ai nostri giorni, non è né capita né accettata, il percorso esistenziale di una donna che vuole esprimere se stessa in base a ciò che sa fare meglio e che ha appreso con amore (Vi dice niente? Qui ci ricolleghiamo al discorso fatto qualche riga più sopra).
Ma questa è anche una storia sulla finzione, sulle maschere che, ci piaccia o no, almeno una volta nella vita tutti indossiamo, magari anche solo per proteggerci o per far piacere a un’amica a cui teniamo tanto e che mai vorremmo ferire.
“Il Cerusico” è un racconto sulle diverse sfumature della libertà che, forse, ancora dobbiamo conquistare nella sua interezza.
Lo stile di Alexia Bianchini è trascinante, i personaggi sembrano vivi e, alla fine, dispiace di dover lasciar andare Fiamma, Marcus, i lupi e tutti coloro che popolano un mondo fantastico, ma assolutamente ancorato alla realtà.
Ve lo consiglio, leggetelo. Non ve ne pentirete assolutamente.
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