Ci sono donne che lottano per tutta la vita, donando all’umanità un contributo inestimabile, costato sacrifici, sofferenze e fallimenti.
Donne che non temono la fatica, fisica e intellettuale, delle notti passate a studiare, a fare ricerche, a sperimentare.
Talvolta capita che la loro esistenza venga volontariamente messa in ombra da chi non accetta i loro progressi, ovvero il fatto che delle donne siano riuscite dove molti uomini hanno fallito.
Molti traguardi conquistati dalle nostre madri o nonne oggi ci sembrano scontati. Nessuno si scandalizza più di una donna medico, o di una scrittrice, o magari di una poetessa o un’astronauta.
Eppure sappiamo tutti che non è sempre stato così e che il cammino da percorrere per raggiungere la completa emancipazione femminile non è ancora concluso.
Faremmo bene a non dimenticare mai i successi e gli errori, i progressi e gli ostacoli superati (e da superare), poiché l’oblio genera ignoranza e, di conseguenza, favorisce chi ha l’interesse a manipolarci.
L’altra metà del cielo ha sempre dovuto combattere per potersi esprimere liberamente in campi come la letteratura, l’arte, o la scienza.
"La Scienza è donna", la nuova rubrica che inizia da oggi, è dedicata proprio alle scienziate che non si sono date per vinte, ma hanno continuato a studiare e lavorare persino e soprattutto quando nessuno era dalla loro parte.
"La Scienza è donna", la nuova rubrica che inizia da oggi, è dedicata proprio alle scienziate che non si sono date per vinte, ma hanno continuato a studiare e lavorare persino e soprattutto quando nessuno era dalla loro parte.
È Maria Montessori a inaugurare questa serie di articoli e non è un caso che la scelta sia ricaduta proprio su di lei; è
stata una grande esempio tanto per le donne quanto per gli uomini e, forse, non la ricordiamo mai abbastanza.
Questo giorno, in cui si celebra la Festa della Donna, è l’occasione giusta per capire chi fu davvero Maria Montessori, ricordandone il ruolo, la figura troppo spesso sottovalutata, il coraggio, attraverso un saggio pubblicato da Clichy Edizioni, “Maria Montessori. La libertà dei bambini”, scritto e curato da Giovanna Ceccatelli.
Se non lo avete ancora letto, vi consiglio di farlo subito; l’autrice, infatti, ci racconta in maniera approfondita, con stile chiaro e grande competenza, la vita di questa donna che fu uno scienziato a tutti gli effetti: medico, docente, antropologa, dedita agli studi di psichiatria, pediatria, ma anche di filosofia e pedagogia, tutti ambiti in cui ottenne successi accademici, “madre” di un metodo pedagogico ancora oggi applicato.
Maria Montessori dedicò la sua vita ai bambini, soprattutto a quelli più sfortunati, considerati incapaci di apprendere, alla loro educazione, al loro futuro.
Poche parole, le mie, che possono solo introdurre un personaggio così complesso, ma non hanno il potere di descrivere i sacrifici che portarono Maria a diventare la brillante studiosa che tutti conosciamo.
Un talento tutto italiano su cui questo saggio getta nuova luce. Purtroppo la nostra Italia tende con una certa frequenza a “lasciar impolverare” il ricordo di personalità eccellenti (uomini e donne) a cui ha dato i natali e che il mondo ci invidia, voltando la faccia dall’altra parte, alla ricerca di qualcosa che, invece, ha proprio sotto il naso.
In questo modo il passato non è più né un monito, né un modello, solo una sorta di foto sbiadita in cui facciamo fatica a riconoscere i volti che ci osservano. Se lasciamo che i lineamenti di chi ci ha preceduto si dissolvano nel nulla, come ritroveremo le nostre radici e persino la nostra identità individuale, non solo collettiva? Qualcuno ha già superato le difficoltà che stiamo affrontando, ma noi non avremo il suo insegnamento a cui aggrapparci.
Ecco, il saggio di Giovanna Ceccatelli è una piccola perla che ci costringe a guardarci indietro, mostrandoci l’esempio di una donna eccezionale e molto sola.
L’opera è divisa in tre parti principali: nella prima l’autrice traccia la biografia di Maria Montessori, scandendola attraverso una rigorosa ripartizione cronologica. Attraverso queste prime pagine veniamo a contatto con la studentessa e il medico, la scienziata e la donna, la ragazzina fragile e l’adulta che affronta i problemi della vita. Conosciamo la giovane Maria che diviene la brillante Montessori, tanto amata quanto criticata, a cui non si perdona nulla perché la sua intelligenza fa paura (scommetto che una cosa simile l’avete già sentita molte volte).
Nella seconda parte Giovanna Ceccatelli affronta in maniera ancora più approfondita la vita e gli ideali della studiosa, spiegandoci come è nato il suo celebre metodo. Maria Montessori visse circondata dai bambini eppure, a causa delle rigide e bigotte convenzioni di una società chiusa e ipocrita, non poté allevare il figlio che ebbe dal collega Giuseppe Montesano.
La loro storia d’amore venne tenuta nascosta ed ebbe un epilogo infelice; Giuseppe sposò un’altra e Maria dovette accettare di tenere segreta anche l’esistenza del suo bambino, affidandolo a una famiglia che potesse prendersene cura, mentre a lei rimaneva la magrissima consolazione di osservarne l’esistenza da un angolo nascosto e lontano.
Questa situazione la segnò profondamente e per sempre. Aveva superato attacchi, critiche, ma non riuscì mai ad accettare di non poter essere davvero una madre, di non poter vivere il suo ruolo alla luce del sole. Fu una donna caparbia, capace di celare la tristezza sotto un velo di allegria e bontà mai ostentate, né artefatte.
Imparò a convivere con il dolore, senza sottomettersi a esso, facendo dell’onestà intellettuale e del rigore scientifico le sue “bandiere”. I suoi bambini l’aiutarono a rialzare la testa e per loro scrisse pagine che non rappresentano solo un’innovazione in campo pedagogico, ma anche l’esempio di un grande amore materno che si esprime con parole tenere, persino poetiche.
Nessun paradosso, solo la passione di Maria Montessori per il lavoro, la dimostrazione che vita e professione possono fondersi felicemente.
La terza parte del saggio è dedicata proprio alla selezione di brani tratti da opere della scienziata. La Montessori portò avanti con fierezza l’idea che il bambino non sia una sorta di “vaso” da riempire con nozioni, né un adulto in miniatura da manipolare come fosse un burattino.
Per lei era fondamentale che i piccoli fossero liberi di scoprire il mondo attraverso i cinque sensi, di sentirsi protagonisti di un piccolo mondo in cui tutto, dai giochi ai banchi alle sedie, fosse “a misura di bimbo”.
Oggi alcune di queste scoperte ci sembrano la normalità, ma basta osservare quale fosse il ruolo dell’infanzia fino a non molti decenni fa per capire l’importanza della lotta di Maria Montessori in favore dei più piccoli.
Occorre ricordare anche il suo impegno per l’emancipazione femminile: non molti sanno che il padre di Maria osteggiò con tutte le sue forze la scelta della figlia di diventare medico, considerando tale professione inadeguata per una donna.
Da questo fatto e dalla vicenda sentimentale che coinvolse la studiosa, riusciamo a comprendere una parte del suo pensiero, per esempio l’amore per la libertà, l’idea di far crescere i bambini come individui e non “appendici” dei genitori, affinché possano sviluppare il senso critico, la creatività, la capacità di vivere pienamente.
Nel libro sono contenute anche delle immagini che ci mostrano la dolcezza di Maria Montessori, unita a un intelletto curioso, originale, fuori dal comune. Ricordate ancora il suo volto sulle mille lire? Un importante omaggio che, però, non può prescindere dalla conoscenza che solo saggi originali e scritti con passione come quello di Giovanna Ceccatelli possono dare.
La figura di Maria Montessori deve essere riscoperta e rivalutata. Senza di lei, probabilmente, la nostra infanzia sarebbe stata più povera.
Il libro
Autore: Giovanna Ceccatelli
Casa editrice: Clichy Edizioni
Pagine: 125
Anno di Pubblicazione: 2016
Prezzo: 7.90 euro
Sinossi (dalla quarta di copertina)
Maria Montessori, educatrice, pedagogista, filosofa, medico e scienziata italiana, da bambina sognava di fare l'ingegnere ma abbandonò il progetto all'Università per diventare medico. Famosissima in tutto il mondo per il metodo educativo che prende il suo nome, quando nel 1913 si recò negli Stati Uniti venne accolta dal presidente Wilson in persona. Dedicò la sua vita allo studio dei bambini con problemi psichici, allargando poi il campo ai bambini in genere. Istituì a Roma la prima «casa dei bambini» per intrattenere i figli degli operai al lavoro, progettandola in proporzione alle misure dei suoi alunni. Un figlio, Mario, dato subito in adozione e riconosciuto solo nel testamento, mentre per tutta la vita lo presentò come un suo nipote. Non si sposò mai e, avendo espresso il desiderio di essere sepolta lì dove fosse morta, fu sotterrata sulle dune di Nordwjik, in Olanda, vicino al mare. Sulla lapide: «Io prego i cari bambini che tutto possono di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo».
L’autrice
Foto tratta dal sito di Edizioni Clichy |
(Tratto dal sito di Edizioni Clichy)
Per saperne di più
La pagina dedicata al saggio sul sito di Edizioni Clichy.
Nessun commento:
Posta un commento