sabato 27 febbraio 2016

Intervista a Valentina Cardellini

Oggi sono molto felice di ospitare sul blog Valentina Cardellini, l'autrice del romanzo "Il mistero del sogno nel tempo", edito da Elister Edizioni.
 
Le sue parole sulla scrittura, la vita e l'amore fanno emergere molti temi interessanti, oltre a denotare una personalità forte. Lo so, mi ripeto, ma credo ci sia bisogno, in questo momento storico, di opinioni del genere, di caratteri che sappiano fondere la determinazione e la forza di volontà con l'empatia e l'acuta osservazione nei confronti del mondo che ci circonda.
 
Ho parlato anche troppo.
 
E' il momento di lasciare spazio a Valentina Cardellini.
 
 
  • Quando e in che modo hai capito che volevi diventare una scrittrice? Come è nato “Il mistero del sogno nel tempo” (edito da Elister Edizioni)?
 
Prima di rispondere, vorrei ringraziarti moltissimo per queste domande. È davvero gratificante sentirsi rivolgere dell’interesse dopo aver passato tanto tempo all’opera cercando di creare una storia che fosse piacevole e originale, ma soprattutto piena di emozioni che fluissero direttamente dalla mia “penna” al cuore dei lettori. Parlando ora della tua domanda, posso dirti di aver capito sin da bambina di voler diventare una scrittrice, anzi, di essere, in qualche modo, una scrittrice… Quello dello scrittore, secondo me, non è soltanto un mestiere: è più uno stato d’animo, un carattere intrinseco della personalità, una forza che scorre nelle vene e, soprattutto, una passione che nasce da subito, così come è accaduto a me: già alle scuole elementari amavo scrivere racconti e filastrocche, e ricordo che la mia maestra di italiano, colpita dalla mia fantasia, fu la prima a consigliarmi di continuare a comporre nero su bianco. Quanto a “Il mistero del sogno nel tempo”, beh, questo romanzo è nato “per caso”. Non ho mai scritto d’amore perché pensavo di risultare banale e di non aggiungere nulla di nuovo a quanto era già stato detto sul “sentimento dei sentimenti”, finché, qualche anno fa, ho iniziato a partecipare a concorsi nazionali di narrativa e poesia e mi sono imbattuta in un premio letterario che trattava proprio di questo genere, il romance storico. Avendo ricevuto molti riscontri positivi in quell’occasione (dove mi sono classificata al secondo posto con un racconto intitolato “La conchiglia dell’amore”), ho deciso di continuare sulla stessa strada e mi sono “lanciata” in una composizione più lunga e complessa partendo dal tema che desideravo trattare, quello delle anime gemelle. L’idea è arrivata subito, come un fulmine a ciel sereno... e, dopo diversi mesi di ricerche storiche e stesura della prima bozza, è nato il mio romanzo.
 
 
  • Quanto tempo dedichi, ogni giorno, alla scrittura? Da cosa e da chi trai ispirazione per le tue storie?
 
Scrivo tutti i giorni, non posso farne a meno… Però, quanto al tempo che dedico alla scrittura, dipende molto dai periodi: quando sono particolarmente impegnata, com’è ovvio che sia, compongo di meno, mentre quando riesco a ritagliarmi più libertà passo anche diverse ore nell’arco della giornata a scrivere, ideare e fare indagini. Poi, naturalmente, dipende anche dall’ispirazione: avere tempo ma non essere ispirati è controproducente per chi scrive e per la storia stessa, che viene fuori in maniera molto più macchinosa e, di conseguenza, priva di quella “scintilla” che la rende unica e speciale. Allora bisogna imparare ad ascoltarsi e, nel caso, ad aspettarsi: l’arte dello scrivere non contempla la fretta, ma deve avvenire al momento giusto, nella condizione mentale corretta, nel “tempo” in cui davvero ci si sente pronti a raccontare qualcosa con il reale intento di emozionare, e non solo perché lo si “deve” fare. E, proprio in merito all’ispirazione, credo che qualsiasi cosa, persona, attimo o situazione possa portarla: l’importante è saper osservare tutto, fare tesoro di ciò che ci si trova davanti e, nel caso, fermare subito quel “guizzo” su un taccuino, sulle note del cellulare, su qualsiasi foglio o fazzoletto per non perdere l’istante.
 
 
  • Cos’è, per te, l’amore? Credi nell’anima gemella, in questa “predestinazione” di due persone che hai raccontato così bene nel tuo romanzo?
 
Che domanda… bella e difficile al tempo stesso. È complicato spiegare che posto occupi l’amore nella mia vita, perché è talmente radicato in me che, forse, dovrei semplicemente risponderti che l’amore è tutto, è ciò che mi muove da quando mi alzo al mattino fino a quando vado a letto alla sera. L’amore in ogni sua forma è carica ed energia vitale, è spinta e motivazione, è mezzo e fine ultimo, è l’essenza di cui è permeata la vita intera. Penso che ciascuno di noi trovi nell’amore la domanda e la risposta, qualsiasi sfumatura assuma tale sentimento: che sia l’amore per la propria famiglia, l’amore per un compagno o una compagna, l’amore declinato nell’amicizia, l’amore per gli animali, per la natura, per il proprio lavoro, per la vita in assoluto. Vivere con amore è, a parer mio, la chiave per un’esistenza piena e felice. In merito al tema delle anime gemelle e alla “predestinazione” che ho raccontato ne “Il mistero del sogno nel tempo”, essendo personalmente devota a certe sfaccettature più mistiche ed eteree dell’amore, sì, mi piace credere che ciascuno di noi sia destinato a un’altra e sola persona trovata in un certo momento della vita. Che poi questo sia vero o meno non importa: confidare che là fuori, da qualche parte, ci sia qualcuno che ci cerca allo stesso modo di quanto lo cerchiamo e lo desideriamo noi è un pensiero rassicurante, pieno di sogni e speranze per il futuro.
 
 
  • Quali sono i tuoi scrittori preferiti? Cosa hai imparato leggendoli e qual è la tua definizione di scrittura in base alle tue esperienze professionali e alle tue letture?
 
I miei scrittori preferiti sono Roal Dahl e Bianca Pitzorno, miei compagni dell’infanzia e non solo. Forse, potrà sembrare inaspettato sentirsi indicare due autori del genere, dediti perlopiù alla narrativa per ragazzi, ma sono cresciuta insieme a loro ed è stato grazie alle loro meravigliose opere che ho capito il potere della lettura e della scrittura. Con Charlie e Matilde, Prisca e Colomba, e con tutti gli altri personaggi da loro creati, ho sognato come non mai e ho imparato, pagina dopo pagina, storia dopo storia, quanto un buon libro possa segnare il cuore e la fantasia di un bambino e, di conseguenza, il cuore e la fantasia di un (futuro) adulto. La lettura è questo, secondo me: viaggiare, fantasticare, imparare, rilassarsi e lasciarsi coinvolgere. La mente vola, i piedi restano, si visitano luoghi incantati mano nella mano d’incredibili personaggi, per poi ritornare alla vita reale con un bagaglio in più, un racconto in più, un’ispirazione in più. È fantastico, nulla arricchisce più della lettura. E, quanto a me che talvolta sto “dall’altra parte”, nulla arricchisce più della scrittura, che allo stesso modo mi permette di viaggiare, fantasticare, imparare, rilassarmi e lasciarmi coinvolgere.
 
 
  • Stai già lavorando al prossimo romanzo? Lascia che mi “impicci” un po’ :-), puoi darci qualche anticipazione?
 
Sì, sono sempre all’opera e sto già lavorando al prossimo romanzo. Le idee si rincorrono, l’ispirazione vaga, ma ancora non c’è nulla di definitivo… L’unica anticipazione che posso concederti è il tema: probabilmente, sarà un nuovo romanzo d’amore. Ma tutta un’altra cosa rispetto a “Il mistero del sogno nel tempo”… :-)

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